Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di A Sinistra Per Signa. 

Siamo molto dispiaciuti e “solidali” con i compagni della lista Progressisti per Signa per non aver avuto alcun riconoscimento diretto nella guida amministrativa della coalizione Fossi. Non vogliamo accendere fuochi, oramai l’elettorato si è espresso e, sia pure per una manciata di voti (nelle frazioni poi, più che a Signa centro), è giusto governi Fossi e il Pd con le altre liste a lui collegate, tuttavia spero ora sia più chiaro perchè A Sinistra Per Signa ha fatto una scelta antagonista “partecipativa”, pur andando con liste civiche di riferimento a ideologie contrapposte, appoggiando il progetto di Monia Catalano.

Ancora una volta il Pd ha dimostrato di essere “egemone” a Signa, e come già successo 5 anni fa, ancora una volta non c’è stato spazio in Giunta per una compagine a sinistra dei dem. Siamo testimoni di quanto i Progressisti Per Signa si siano impegnati in questa campagna elettorale, in tutti i campi e in tutti i fronti, e trovo ingiustificata la loro assenza con ruoli di responsabilità diretta in questa amministrazione, anche perchè sono risultati terza lista per preferenze. Questa è la dimostrazione che a Signa non c’è posto per una sinistra vera al governo, nè progressista nè antagonista. E su questo invito i compagni Progressisti a fare una seria riflessione.

Per assurdo (ma solo per chi non ha compreso l’operazione politica de “La Signa che Vorrei”), se avesse vinto Monia Catalano, come più volte pubblicamente ribadito dalla stessa candidata anche dopo i risultati del primo turno, in Giunta ci sarebbe stato un rappresentante della sinistra alternativa, a dimostrazione che il famoso e tanto denigrato “minestrone”, tale non era, ma voleva semplicemente essere espressione partecipata di tutti i cittadini, a prescindere dagli ideali politici nazionali, tenuti insieme da un programma condiviso che faceva proprio della “partecipazione” il suo fulcro e che aveva solo a cuore il futuro di Signa attraverso un nuovo modo di amministrare, più vicino ai cittadini, più lontano dai dictat e dai desiderata delle logiche partitiche.

Il tentativo era quello di interrompere l’oligarchia decennale del potere dei democratici signesi perchè con l’alternanza, e solo con quella e con un passaggio all’opposizione, si sperava di portare il Pd a riavvicinarsi alla gente, a ritrovare un dialogo collaborativo con il territorio e i suoi abitanti, ad uscire da un isolamento che le scelte di queste ultime ore sottolineano essere ancora tale: in pochi si decide per tutti, e questo a noi di A Sinistra per Signa, che rivendichiamo la nostra collocazione politica al di là di aver fatto parte di una coalizione “estemporanea” per motivi contingenti e non certo ideologici, non ci è stato e non ci starà mai bene.

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